Si è conclusa ieri la fiera del vino Vinitaly, che quest’anno ha portato con sé grandi novità e un nuovo mondo del vino da scoprire.

L’incredibile affluenza di persone riscontrata, dove tra tutti spiccano giovani e donne, è un chiaro segnale che indica un cambio di rotta nell’interesse, nel coinvolgimento, ma anche nell’approccio degli stessi produttori.

E’ evidente il momento di cambio generazionale che si sta vivendo e che porta con sé non solo uno “svecchiamento” del concetto di vino ma anche un nuovo modo di comunicarlo in tutte le sue sfaccettature, andando oltre al prodotto fine a se stesso.

Uno dei segnali del nuovo percorso intrapreso, è il grande spazio che viene riservato ai vini biologici e biodinamici che quest’anno, nel settore dedicato, annoverano grandi nomi oltre ai piccoli produttori che da sempre caratterizzano questa categoria.

Come ogni anno, le bollicine destano il maggiore interesse nazionale ed internazionale, che si riflette nei numeri dell’esportazione, in particolare di prosecco, l’unico che cresce nell’export. Tra le proposte impossibile non menzionare il Franciacorta Barbalonga profumato e vellutato, o l’azienda vinicola “Le Bertole” di Valdobbiadene, dove si resta piacevolmente colpiti da un sontuoso Cartizze docg o da un innovativo Prosecco Extra Brut docg.

Tra i bianchi, ottimi gli assaggi in Piemonte di tutta la linea di prodotti “Col dei venti”, mentre in Veneto il Solane (Valpolicella Ripasso) di Santi, è una certezza di qualità e gusto.

Sicuramente sono stati in grado di farsi notare anche nomi meno noti come l’azienda calabrese “Il Grieco”, quella sarda “Siddura”, che propone tre declinazioni di Vermentino d’alto livello, e quella siciliana “Il Baglio del Cristo” di Campobella, che si potrebbe tranquillamente posizionare ai vertici della produzione isolana.

Una chicca imperdibile, al di fuori del mondo dell’enologia, è il liquore alle scorze di arance rosse di Sicilia proposto dalla “Società agricola ROSSA”, uno sfizio alternativo, per chiudere in bellezza.